Le scuole di Counseling sono tutte
uguali?
Suggerimenti per scegliere il meglio ed esserne
ricompensati.
Molto spesso mi chiedono: “ci sono molti corsi
di Counseling in Italia, io vorrei il meglio per me…come posso scegliere?”
Certo, essendo io il direttore di un corso di Counseling sarò sicuramente di parte, ma voglio comunque provare a fornire alcune idee per una scelta consapevole, visto che intorno al counseling ormai ci sono tante voci e proposte che possono disorientare chi voglia accingersi a fare una scelta formativa.
La cosa più importante è operare dei confronti, e naturalmente sapere quali criteri applicare nel confrontare varie proposte formative.
Per queste ragioni cercherò di fornire alcune indicazioni utili.
La storia del Counseling nel nostro paese
inizia nei primi anni ’80, sono gli anni in cui l’Aspic inaugura il primo corso
di formazione in counseling in Italia (1984) ed in seguito la pratica e
l’insegnamento costituirà l’impegno di altre scuole presenti sul territorio
nazionale, come l’IFREP a Roma e l’Istituto Change di Torino.
Queste sono realtà che hanno una lunga
tradizione non solo in ambito formativo, ma anche nel campo della ricerca e
applicazione nel settore.
Oggi
in Italia si contano sulle dita di una mano le realtà che possono vantare una
consolidata esperienza e una valida struttura organizzativa in grado di erogare
formazione di qualità.
Negli anni sono nate e nascono continuamente
“scuole” “istituti” e “corsi” di dubbia serietà. Si tratta di un fenomeno
notevole, basti pensare che secondo uno studio dell’ISFOL già nel 2005 l’80% delle scuole di counseling in Italia erano nate
negli ultimi 6 anni.
Come
mai tanto sviluppo?
I fattori sono sicuramente molteplici.
Certamente il settore si presta facilmente alle mire di molti business
man che percepiscono l’universo del Counseling come una possibile fonte
di profitto. Cosa rende il settore così attraente?
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Chi vuole iscriversi a un corso di counseling è per lo più motivato dal bisogno
di imparare un mestiere e dall’idea romantica di poterlo fare aiutando gli
altri:
un’ottima leva commerciale!
- Per avviare
un corso di counseling si possono reclutare docenti non esperti a costi
bassissimi e prendere in affitto delle aule solo per i giorni di lezione: in
pratica nessun investimento!
Risultato: business
assicurato!
Tutto ciò porta alla nascita di corsi
improvvisati, con poca sostanza e ancor meno esperienza.
Solitamente hanno una linea di marketing aggressiva e altisonante ed esibiscono dubbi
accreditamenti ad albi o addirittura patrocini e convenzioni di stato e regioni.
Per non parlare di quelle che arrivano a scrivere di essere convenzionate con
l’università per fregiarsi di un titolo quando in verità si tratta di semplici
convenzioni di tirocinio!
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Counseling OpenDay 2011 al museo V. Colonna |
Quello che suggerisco quando si sceglie una
scuola di counseling, è di assicurarsi che:
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L’ente che organizza il
corso sia autorevole ed abbia prestigio nel settore. Per verificarlo
informatevi sulla storia dell’organizzazione. Il prestigio del diploma in un
settore delicato e in rapido sviluppo può fare la differenza nel successivo inserimento
professionale!
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Il riconoscimento di cui si fregia abbia un reale valore sul mercato
o sono specchi per le allodole? E’ bene ricordare che il counseling è una
professione non regolamentata dallo stato e il solo accreditamento sensato che
la scuola può offrire riguarda l’associazione di liberi professionisti cui fa
riferimento. In Italia le più accreditate sono CNCP, Sico, Reico,
Assocounseling e poche altre.
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Che il percorso di studi sia
almeno triennale per complessive 450 ore di formazione erogate secondo lo standard Europeo stabilito dall’E.A.C.
European Association for Counselling che permette il riconoscimento del
percorso a livello europeo.
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Che l’organizzazione abbia all’attivo una cospicua produzione scientifica come libri, articoli e riviste di
settore (Per esempio l’ASPIC ha una collana di oltre 140 titoli sul tema
del counseling e della psicoterapia arricchitasi in oltre 25 anni di ricerche).
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Abbia almeno una sede reale
con un numero di telefono fisso e di fax oltre al sito e al cellulare!
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Informarsi se esistono o no altre
sedi in Italia.
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Che siano presenti nello
staff diverse figure professionali tra cui counselor, psicoterapeuti,
laureati in scienze della formazione, in scienze sociali ma anche avvocati ed
altre figure “non psi”.
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Che sia accreditata ad una associazione di
categoria seria (in Italia che ne sono 4/5: CNCP, Sico, Reico, Assocounseling, ecc.)
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Che nel programma NON ci
siano continui riferimenti a tematiche psicologiche (a meno che tu non sia
uno psicologo e stia cercando un corso di counseling psicologico ma questo è un
altro tipo di corso e deve essere di esclusivo per psicologi e studenti di
psicologia).
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Che i docenti siano esperti
in counseling e non solo psicoterapeuti, psicologi, filosofi, ecc.
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Che il pagamento sia rateale e che non ci sia l’obbligo di pagamento
dell’intero corso qualora riteniate inutile continuare a frequentarlo. Per quanto riguarda i costi non fatevi ingannare da quei percorsi formativi che hanno un costo molto competitivo ed inferiore alla media del mercato: quello che risparmiate nella vostra formazione non lo recupererete nella vostra futura professione!
Esaurite tutte le vostre curiosità e domande:
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Chiedete se terminato il percorso hanno in mente un modo per aiutare
gli allievi ad inserirsi professionalmente.
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Chiedete se è possibile frequentare oltre ad un semplice incontro di
presentazione anche altre attività della scuola.
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Chiedetevi se gli organizzatori siano o no esperti in counseling
ossia se lavorano con successo da almeno 5 anni nel settore.
Infine
valutate se vi sentite a vostro agio e attenti alle manipolazioni...il mondo è
pieno di bravi venditori...specialmente in tempi di crisi!
Dr. Raffaello Caiano
Presidente ASPIC Pescara